martedì 8 novembre 2011

Alberti e l'Historia Augusta

Nel prologo con dedica al Brunelleschi del suo trattato sulla pittura l'Alberti menziona “pittori, scultori, architetti, musici, ieometri, retorici, auguri e simili nobilissimi e maravigliosi intelletti”. L'intento è quello, tutto rinascimentale e toscano, che fonda le sue radici in Dante, Petrarca, Boccaccio e Cennini, di porre sulle stesso piano intellettuale le arti visive e le arti liberali, conferendo quindi alla pittura, all'architettura ed alla scultura nobiltà d'ingegno. E' interessante notare come, in tale elenco i “retorici” rappresentino le arti del trivio (retorica, dialettica e grammatica), mentre gli “ieometri” la geometria e l'aritmetica, poi musica, ed infine gli auguri, connessi all'astronomia, in quanto interpreti degli astri e dei segni del cielo. Questo elenco albertiano, a mio avviso, può essere ritenuto culta e raffinata reminescenza classica, tutt'altro che desueta per un sottile conoscitore dei testi antichi quale l'Alberti. Infatti nella Historia Augusta, nella vita di Adriano (16.10) appare un elenco assai simile a quello del De Pictura; nel testo romano si ricorda come l'imperatore amasse attirare alla sua corte: “grammaticos, rhetores, geometras, pictores, astrologos”. Ed anche in questo caso i pittori appaiono legati a rappresentanti delle arti liberali: retorici, ieometri, auguri.

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